Le novità dell’Istituto
In Evidenza
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI – ONLUS
Sezione Campania – Castel dell’Ovo, Napoli
Sono aperte le iscrizioni alla XIX edizione online del ciclo seminariale di studi “Le architetture fortificate della Campania”, per la conoscenza del vasto patrimonio di architettura fortificata che ancora oggi si riscontra in area Campana e che avrà inizio il 21 febbraio. Il corso, patrocinatodall’Università Federico II, dall’Università Luigi Vanvitelli e dall’Ordine degli Architetti, so svolgerà online ogni venerdì pomeriggio alle ore 18 su piattaforma Zoom, e sarà articolato su 12seminari e 4 visite di studio a cura di docenti delle università campane esperti sulle specifiche tematiche, da membri del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli, nonché da funzionari delle soprintendenze. Tra i temi trattati: le fortificazioni di età sannita e romana,l’evoluzione tipologica del castello in Italia meridionale dal periodo normanno svevo a quello angioino, il cantiere del castello medievale, materiali e tecniche costruttive, le artiglierie nevrobalistiche e la rivoluzione della polvere da sparo, i castelli aragonesi e le fortezze vicereali, i castelli di Napoli, le torri costiere, restauro, conservazione e buone pratiche di valorizzazione. Unostraordinario percorso rivolto agli operatori dei beni culturali, studenti, guide turistiche, architetti ed ingegneri, ma anche a chiunque voglia approfondire la conoscenza dell’affascinante ed immenso patrimonio castellano della Campania. L’Istituto Italiano dei Castelli è la prima organizzazione in Italia che si occupa dello studio e della valorizzazione dei castelli della Nazione da sessant’anni.
Quote di partecipazione:
Modulo base: ordinaria euro 100; studenti euro 50. Soci dell’Istituto euro 50. Comprensivo del modulo opzionale di visite guidate: euro 120 (ordinaria), euro 60 (studenti e soci). A fine corso verrà rilasciato attestato di partecipazione. Per gli architetti iscritti all’albo sono riconosciuti 20 crediti formativi dal CNAPPC. La partecipazione al ciclo di studi consente, agli studenti, di richiedere al proprio corso di laurea il riconoscimento di crediti per le attività a scelta/libere
Per informazioni ed iscrizioni
contattare la direzione scientifica al 3336853918, oppure scrivere a: castellicampania@virgilio.it
I docenti:
- Giuseppina Renda, archeologa, professore associato presso l’Università Luigi Vanvitelli – Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (DiLBEC). Coordina la gestione del Sistema Informativo Territoriale del Laboratorio di Topografia Antica della Seconda Università degli studi di Napoli
- Alessia Frisetti, archeologa, CNR, docente a contratto presso l’Università Suor Orsola Benincasa per le materie di Beni Culturali, cartografia digitale ed archeologia preventiva.
- Rosa Carafa, architetto, già docente di Storia della città e del territorio presso l’Università di Napoli “Federico II” dall’ottobre 1981 al 2009. Membro Consiglio scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli.
- Gigliola Ausiello, ingegnere, professore ordinario di Architettura Tecnica presso l’Università Federico II –membro CITTAM Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Tecniche Tradizionali dell’Area Mediterranea
- Luigi Maglio, architetto e storico dell’architettura militare, membro del consiglio scientificoIstituto Italiano dei Castelli, è responsabile regionale del progetto atlante castellano per la Campania. E’ direttore scientifico della rivista “Cronache Castellane”
- Francesco Bove, architetto libero professionista, specializzato in restauro dei monumenti e storico dell’architettura. Delegato Istituto Italiano dei Castelli per la provincia di Benevento
- Giuseppe De Pascale, architetto, libero professionista. Delegato Istituto Italiano dei Castelli per la provincia di Avellino
- Francesco Storti, professore Associato di Storia Medievale. presso l’Università Federico II, è coordinatore del CIRSCIM (Centro Internazionale di Ricerca sulla Civiltà Mercenaria). Ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale alla I fascia.
- Lorenzo Santoro, architetto, già Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. Autore del censimento delle torri costiere in Principato Citra
- Teresa Colletta, architetto, specializzato in restauro dei monumenti e urbanistica dei centro antichi, già professore associato in Storia dell’Urbanistica presso l’Università Federico II. membro dell’ICOMOS dal 1978
- Renata Picone, architetto, è professore ordinario di restauro architettonico presso l’Università Federico II. Dal 2023 è Presidente della Società Italiana per il Restauro dell’Architettura (SIRA). Dal 2017 al 2023 ha diretto la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
- Marina Fumo, architetto, già professore ordinario in Architettura Tecnica presso l’Università Federico II già direttore CITTAM Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Tecniche Tradizionali dell’Area Mediterranea, membro del consiglio scientifico Istituto Italiano dei Castelli
- Giuseppe Pignatelli Spinazzola, professore associato in Storia dell’Architettura pressol’Università Luigi Vanvitelli Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (DiLBEC). E’ membro del Comitato Scientifico Nazionale ICOMOS per il Patrimonio del XX secolo
- Leonardo Di Mauro, già Professore Ordinario di Storia dell’architettura presso l’università Federico II, è stato presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia dal 2018 al 2023. Attualmente ricopre la carica di presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli – sezione Campania
- Enrico Guglielmo, architetto, già Soprintendente ai Beni architettonici della città di Napoli, ha seguito per lunghissimo tempo il restauro ed il recupero funzionale del castello di Baia
ELENCO EVENTI DELLE SEZIONI PER FEBBRAIO 2025
Attività delle Sezioni
LOMBARDIA 8 Febbraio – Presentazione e lettura scenica “Il Conflitto, guerra tra Bresciani e Cremonesi con la conversione di Sant’Obizio, nobile bresciano”
SICILIA 9 Febbraio – Concerto di musica jazz
CAMPANIA 15 Febbraio – Visita al complesso monumentale della “Nunziatella”
MOLISE 15 Febbraio – Conferimento della targa alla cultura (XXIV edizione)
UMBRIA 18 Febbraio – Conferenza “L’acquedotto medievale diPerugia dove l’acqua sale invece di scendere”
CAMPANIA dal 21 Febbraio – Online, Ciclo seminariale di studi “Le architetture fortificate della Campania”
CAMPANIA 24 Febbraio – Videoconferenza “Restauro e valorizzazione del castello di Matinale-S. Felice a Cancello”
LOMBARDIA 24 Febbraio – Conferenza “Manutenzione e restauro delle fortificazioni lombarde nel XVIII secolo”
Giornate Nazionali dei Castelli 2025
10/11 Maggio 2025
XXVI EDIZIONE a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli
A BREVE IL PROGRAMMA COMPLETO 2025
In SCOPRI DI PIU’ le edizioni precedenti
RISORSE
Castelli d’Italia
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La città di Ninfa è nota oggi per il pregiato giardino all’inglese che è stato realizzato tra i ruderi dei suoi edifici medievali a cura degli ultimi eredi della famiglia Caetani, proprietari dell’area, a partire dalla fine del XIX secolo.
Nell’alto medioevo la città, situata in una zona ricca di risorse idriche favorevoli per lo sviluppo dell’agricoltura e l’alimentazione di mulini, costituisce un ricco centro agricolo del Patrimonio di San Pietro in posizione strategica lungo la via di collegamento tra Roma e il meridione, per cui tra l’XI e il XIV secolo è oggetto di contesa tra le famiglie baronali in lotta per il controllo del territorio intorno a Roma.
La prima fase di fortificazione della città risale all’XI secolo, quando, sotto il dominio dei conti di Tuscolo, vengono realizzate le mura di cinta. Nel secolo successivo la città è sotto il controllo del papato e viene concessa in feudo ai Frangipane, con i quali attraversa un periodo di ricchezza, seguito nel 1171 da un saccheggio da parte di Federico Barbarossa. Con papa Innocenzo III la città viene affidata in vicariato alla famiglia Conti e la giurisdizione è esercitata da un giudice comunale e uno papale. Alla metà del XIII secolo il controllo su Ninfa e sulla vicina Sermoneta è nelle mani del potente cardinale Riccardo Annibaldi della Molara, Rettore delle Province di Campagna e Marittima. Nel 1293 il procuratore del Comune assegna a Pietro Colonna il dominio sulla città, ma poco dopo, con l’ascesa al soglio pontificio di Bonifacio VIII, il nipote del papa Pietro II Caetani acquista tutti i beni nel territorio di Ninfa e si fa prestare giuramento di fedeltà dai cittadini, ponendo fine all’amministrazione comunale della città.
Nel 1380 Onorato I Caetani conte di Fondi, in contrasto con il ramo dei Caetani Palatini, espugna e saccheggia il castello e due anni dopo guida la definitiva distruzione di Ninfa. In seguito all’abbandono della città da parte degli abitanti, nel XV secolo i mulini rimangono in funzione e la torre è utilizzata come prigione da Onorato III Caetani, che risiede a Sermoneta. Intorno al 1580 il cardinale Niccolò III Caetani incarica Francesco Capriani da Volterra di realizzare un giardino, l’hortus conclusus, di fronte all’ala residenziale del castello.
Nonostante alcuni tentativi di ripopolamento da parte dei Caetani, a causa delle condizioni malsane dell’area paludosa, nei secoli successivi nella città risiedono solo un castellano e gli operai che lavorano ai mulini.
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Rocca Calascio, situata a quasi 1500 metri di altitudine, vanta il primato di essere il castello a quota più alta e maggiormente conservato d’Italia.
Le prime notizie sul borgo di Rocca Calascio, citato come una delle cinque terre appartenenti alla Baronia dei Carapelle, si trovano nella Corografia Storica degli Abruzzi dell’Antinori, ma il primo documento nel quale viene citata la Rocca vera e propria, definita come torre di avvistamento isolata, risale al 1380. Si ritiene che quest’ultima sia di origine romana in virtù della sua posizione rispetto ai diverticoli tratturali e del tipo di conci lapidei costituenti la struttura portante. Successivo è l’involucro difensivo ricalcante la pianta quadrata del puntone con quattro possenti torri tonde angolari. Secondo recenti studi e approfondimenti si ritiene che questo intervento sia il prodotto della riconquista e del nuovo assetto difensivo, in area abruzzese, voluto da Federico II con la sua politica di riconquista delle terre a nord così come accaduto per la fortificazione di Termoli.
La rocca, come accennato, ebbe un notevole ruolo anche per il controllo dei tracciati minori del tratturo apparato primario dell’economia locale basata quasi esclusivamente sulla transumanza.
Nel secolo XV la rocca passò nelle mani dei Piccolomini e probabilmente, forse proprio ad opera di Antonio Piccolomini, venne realizzato il circuito fortificato posto a difesa dell’agglomerato urbano che era stato semidistrutto dal terremoto del 1461.
Nel 1579 Costanza Piccolomini, ultima discendente della famiglia, vendette i possedimenti, tra i quali Rocca Calascio, al Granduca di Toscana.
Nel 1703 un altro terremoto distrusse il castello e il paese sottostante. Questa volta però non si procedette ad una nuova ricostruzione e solamente le abitazioni poste nella parte più bassa vennero ristrutturate. Nel 1743 Rocca Calascio passò a Carlo III di Borbone, re di Napoli, ma il recente e devastante terremoto del 1915 ne aveva ormai segnato il declino inesorabile e il paese venne lentamente abbandonato, tanto che nel 1957 non contava più neppure un abitante.
Negli ultimi anni sono state restaurate alcune casette e in una di queste è oggi possibile alloggiare in un rifugio-ostello-ristorante. Ultimamente anche la Rocca è stata oggetto di restauri e consolidamenti che l’hanno resa visitabile al pubblico.
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Il castello di Drena sorge su un’altura che domina e sovrasta con la sua mole imponente il piccolo abitato di Drena nella Valle di Cavedine. Ai piedi del castello si stende il suggestivo deserto delle Marocche, esito di un particolare fenomeno glaciale che ha portato alla formazione di una distesa di macigni di 187 milioni di metri cubi. La sua particolare posizione strategica, che lo rese un importante mezzo di controllo della via di collegamento fra Trento e il lago di Garda, lo fece oggetto di contese nel corso di tutto il periodo Medievale.
Le prime tracce di insediamento sul territorio risalgono all’età preistorica, tanto che si è ipotizzato che alle origini del castello vi fosse un castelliere preistorico che evolvette in fortezza medievale. A conferma di queste ipotesi, nel 1984, in occasione dei lavori di ampliamento della Provinciale, sono state rinvenute tracce di un abitato che risalirebbe all’età del Bronzo.
Fra i primi proprietari di cui la storia è a conoscenza, va ricordata la famiglia dei Sejano, il cui nome compare in un atto del 1175 che documenta il passaggio di proprietà del castello alla famiglia degli Arco, principale responsabile dello sviluppo della fortezza. Agli inizi del XVIII secolo, durante la guerra di successione spagnola, fu preso e incendiato dalle truppe franco-ispaniche al comando del generale Vendome. Da quel momento il castello conobbe un lungo periodo di decadenza, fino ai giorni nostri, quando il castello è stato oggetto di una grandiosa opera di restauro curata dalla Provincia Autonoma di Trento.
Le sezioni regionali dell’Istituto
L’Istituto si articola in Sezioni. Esse, autonome nelle attività nel loro ambito, promuovono conferenze, seminari, visite di studio, attività di ricerca ed altre iniziative di promozione culturale del patrimonio castellano delle rispettive regioni di appartenenza
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Nomenclatura Castellana
Un viaggio attraverso le parole che raccontano le parti di un castello,
dall’avamposto sino alle vedette
BLOG
Novità dal nostro blog
L’interesse crescente per l’architettura castellana, testimoniato anche dagli esiti positivi delle Giornate Nazionali promosse ogni anno dall’Istituto Italiano dei Castelli, e dalla curiosità suscitata in un pubblico di ogni fascia di età attraverso le campagne social, hanno indotto a programmare un ciclo nazionale di incontri virtuali sul tema, partendo da esperienze regionali talvolta ultradecennali.
L’Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione nata nel 1964 con l’obiettivo culturale di portare l’attenzione pubblica sui castelli in quanto edifici di particolare valore architettonico, paesaggistico o archeologico che narrano ancora la storia di borghi e di comunità territoriali lungo tutta la nostra splendida penisola. Il ciclo seminariale che si propone è intitolato “I lunedì dei Castelli” e sarà un appuntamento serale autunnale per quanti vorranno avvicinarsi al variegato mondo delle fortificazioni e avranno piacere di incontrarsi con altri interessati e soci dell’IIC.
L’obiettivo del corso è quindi fornire ai partecipanti una prima chiave di lettura per la corretta conoscenza del vastissimo patrimonio di architettura fortificata ancora oggi presente sul territorio nazionale e che costituisce una componente fondamentale dei Beni Culturali Archeologici ed Architettonici. Il ciclo seminariale, che si svolgerà online su piattaforma Zoom Meeting, sarà articolato su 11 incontri, a cura di membri del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli, di docenti delle università italiane esperti sulle specifiche tematiche, nonché da funzionari delle soprintendenze. Tra i temi trattati: le fortificazioni di età romana, l’architettura difensiva normanno- sveva, i castelli viscontei, i castelli della Sicilia, le artiglierie neurobalistiche e la rivoluzione della polvere da sparo, le trasformazioni dei castelli in Italia centrale e nel Mezzogiorno nel XV secolo, la fortificazione alla moderna e quella ottocentesca, la difesa costiera e l’iconografia dei castelli.
Uno straordinario percorso rivolto a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza dell’affascinante ed immenso patrimonio castellano della nostra nazione, nonché agli operatori dei beni culturali, studenti, architetti ed ingegneri.
Informazioni generali:
Le lezioni si terranno online su piattaforma Zoom Meeting (con password di accesso riservata) e avranno la durata di 90 minuti ciascuna (compresa discussione). Gli iscritti avranno a disposizione le registrazioni delle lezioni. Quote di partecipazione: ordinaria € 100; studenti € 50. Soci dell’Istituto e ADSI: € 50. IBAN: IT60 R030 6909 6061 0000 0119 213 intestato all’Istituto Italiano dei Castelli. A fine corso agli iscritti sarà rilasciato attestato di frequenza. La partecipazione al ciclo di studi consente, agli studenti, di richiedere al proprio corso di laurea il riconoscimento di crediti per le attività a scelta/libere. Segreteria scientifica: Prof. arch. Marina Fumo, arch. Luigi Maglio, arch. Fiorenzo Meneghelli, dott. Leo Donnarumma Info ed iscrizioni: corsocastellologia@istitutoitalianocastelli.it tel. 392 7204031
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI – ONLUS
Sezione Campania – Castel dell’Ovo, Napoli
Sono aperte le iscrizioni alla XIX edizione online del ciclo seminariale di studi “Le architetture fortificate della Campania”, per la conoscenza del vasto patrimonio di architettura fortificata che ancora oggi si riscontra in area Campana e che avrà inizio il 21 febbraio. Il corso, patrocinatodall’Università Federico II, dall’Università Luigi Vanvitelli e dall’Ordine degli Architetti, so svolgerà online ogni venerdì pomeriggio alle ore 18 su piattaforma Zoom, e sarà articolato su 12seminari e 4 visite di studio a cura di docenti delle università campane esperti sulle specifiche tematiche, da membri del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli, nonché da funzionari delle soprintendenze. Tra i temi trattati: le fortificazioni di età sannita e romana,l’evoluzione tipologica del castello in Italia meridionale dal periodo normanno svevo a quello angioino, il cantiere del castello medievale, materiali e tecniche costruttive, le artiglierie nevrobalistiche e la rivoluzione della polvere da sparo, i castelli aragonesi e le fortezze vicereali, i castelli di Napoli, le torri costiere, restauro, conservazione e buone pratiche di valorizzazione. Unostraordinario percorso rivolto agli operatori dei beni culturali, studenti, guide turistiche, architetti ed ingegneri, ma anche a chiunque voglia approfondire la conoscenza dell’affascinante ed immenso patrimonio castellano della Campania. L’Istituto Italiano dei Castelli è la prima organizzazione in Italia che si occupa dello studio e della valorizzazione dei castelli della Nazione da sessant’anni.
Quote di partecipazione:
Modulo base: ordinaria euro 100; studenti euro 50. Soci dell’Istituto euro 50. Comprensivo del modulo opzionale di visite guidate: euro 120 (ordinaria), euro 60 (studenti e soci). A fine corso verrà rilasciato attestato di partecipazione. Per gli architetti iscritti all’albo sono riconosciuti 20 crediti formativi dal CNAPPC. La partecipazione al ciclo di studi consente, agli studenti, di richiedere al proprio corso di laurea il riconoscimento di crediti per le attività a scelta/libere
Per informazioni ed iscrizioni
contattare la direzione scientifica al 3336853918, oppure scrivere a: castellicampania@virgilio.it
I docenti:
- Giuseppina Renda, archeologa, professore associato presso l’Università Luigi Vanvitelli – Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (DiLBEC). Coordina la gestione del Sistema Informativo Territoriale del Laboratorio di Topografia Antica della Seconda Università degli studi di Napoli
- Alessia Frisetti, archeologa, CNR, docente a contratto presso l’Università Suor Orsola Benincasa per le materie di Beni Culturali, cartografia digitale ed archeologia preventiva.
- Rosa Carafa, architetto, già docente di Storia della città e del territorio presso l’Università di Napoli “Federico II” dall’ottobre 1981 al 2009. Membro Consiglio scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli.
- Gigliola Ausiello, ingegnere, professore ordinario di Architettura Tecnica presso l’Università Federico II –membro CITTAM Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Tecniche Tradizionali dell’Area Mediterranea
- Luigi Maglio, architetto e storico dell’architettura militare, membro del consiglio scientificoIstituto Italiano dei Castelli, è responsabile regionale del progetto atlante castellano per la Campania. E’ direttore scientifico della rivista “Cronache Castellane”
- Francesco Bove, architetto libero professionista, specializzato in restauro dei monumenti e storico dell’architettura. Delegato Istituto Italiano dei Castelli per la provincia di Benevento
- Giuseppe De Pascale, architetto, libero professionista. Delegato Istituto Italiano dei Castelli per la provincia di Avellino
- Francesco Storti, professore Associato di Storia Medievale. presso l’Università Federico II, è coordinatore del CIRSCIM (Centro Internazionale di Ricerca sulla Civiltà Mercenaria). Ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale alla I fascia.
- Lorenzo Santoro, architetto, già Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. Autore del censimento delle torri costiere in Principato Citra
- Teresa Colletta, architetto, specializzato in restauro dei monumenti e urbanistica dei centro antichi, già professore associato in Storia dell’Urbanistica presso l’Università Federico II. membro dell’ICOMOS dal 1978
- Renata Picone, architetto, è professore ordinario di restauro architettonico presso l’Università Federico II. Dal 2023 è Presidente della Società Italiana per il Restauro dell’Architettura (SIRA). Dal 2017 al 2023 ha diretto la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
- Marina Fumo, architetto, già professore ordinario in Architettura Tecnica presso l’Università Federico II già direttore CITTAM Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Tecniche Tradizionali dell’Area Mediterranea, membro del consiglio scientifico Istituto Italiano dei Castelli
- Giuseppe Pignatelli Spinazzola, professore associato in Storia dell’Architettura pressol’Università Luigi Vanvitelli Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (DiLBEC). E’ membro del Comitato Scientifico Nazionale ICOMOS per il Patrimonio del XX secolo
- Leonardo Di Mauro, già Professore Ordinario di Storia dell’architettura presso l’università Federico II, è stato presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia dal 2018 al 2023. Attualmente ricopre la carica di presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli – sezione Campania
- Enrico Guglielmo, architetto, già Soprintendente ai Beni architettonici della città di Napoli, ha seguito per lunghissimo tempo il restauro ed il recupero funzionale del castello di Baia
Nascita di un comitato interregionale per la valorizzazione
dei CASTELLI CALDORESCHI di Abruzzo, Campania, Lazio, Molise, Puglia.
Il giorno 14 dicembre 2024, presso la sala Convegni di Borgo Tufi a Castel del Giudice, alle ore 11:00 si terrà un incontro-studio che ha come argomento i Castelli dei Caldora.
Un grande impegno per la valorizzazione di una parte consistente del patrimonio castellano della nostra regione e di quelle vicine.
Su nostra proposta il Consiglio Direttivo Nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli ha approvato l’ISTITUZIONE DI UN COMITATO INTERREGIONALE PER LA VALORIZZAZIONE DEI CASTELLI DEI CALDORA: ABRUZZO, CAMPANIA, LAZIO, MOLISE, PUGLIA
Tra le famiglie che nei secoli XIV e XV ebbero parte determinante nella storia del Mezzogiorno italiano è da annoverare quella dei Caldora.
GIACOMO CALDORA
Capace di avere un vero e proprio esercito, di fatto era il capo di uno stato nomade, come sostiene Angelo di Costanzo. Secondo Tristano Caracciolo in questo periodo Jacopo ed il suo esercito uscirono poco dalle loro terre per il fatto che molti principi lo riempivano di doni solo per tenerlo buono ed evitare che egli intervenisse al soldo di qualcuno dei contendenti. Di Costanzo riferisce che era in gran prezzo ed in gran reputazione la cavalleria caldoresca e la sforzesca e che egli fu magnanimo a tal punto da non volersi mai far chiamare né principe, né duca benché possedesse la maggior parte dell’Abruzzo, del contado di Molise, della Capitanata e della Terra di Bari. Egli ritenne che il suo nome valesse più di qualsiasi titolo.
Fu uomo di lettere e amava avere rapporti soprattutto con altri capitani
ugualmente amanti della cultura letteraria. I cronisti del tempo lo reputano superiore ad altri capitani come Niccolò Piccinino e Francesco Sforza. Tra i suoi allievi, oltre il fratello Raimondo e il figlio Antonio, che fu insignito del titolo di Duca di Bari, vi furono Lionello Crocciamura (Accloccamura), Paolo di Sangro, Nicolò e Carlo di Campobasso, Matteo di Capua, Francesco di Montagano, Raimondo d’Annecchino, Luigi Torto e Ricciardo d’Ortona.
ANTONIO CALDORA
La morte di Giacomo ebbe riflessi negativi nella gestione militare angioina. Egli fu sostituito nel comando degli uomini da suo figlio Antonio (1400 – 1466) che lo aveva seguito in tutte le imprese più importanti. Antonio ereditava un patrimonio immenso dalla Puglia, al Molise, all’Abruzzo, al Lazio e alla Campania. Al momento della loro fine i Caldora possedevano oltre 200 castelli tra l’Abruzzo, il Molise, il Lazio, la Campania e la Puglia..I castelli dei Caldora
costituiscono un unicum dal punto di vista storico, architettonico ed artistico in gran parte sconosciuto e che è meritevole di una concreta azione per la loro salvaguardia e la loro valorizzazione. Il Comitato avrà il compito di avviare tutte le iniziative che riterrà opportune
per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio castellano e delle vicende storiche della famiglia Caldora promuovendo incontri, manifestazioni pubbliche, convegni e pubblicazioni sul tema.
L’evento rientra nell’ambito del finanziamento “PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) – A TITOLARITA’ DEL MINISTERO DELLA CULTURA – MISSIONE 1 COMPONENTE 3 (M1C3) – INVESTIMENTO 2.1 ATTRATTIVITA’ DEI BORGHI – LINEA A – BORGO DI CASTEL DEL GIUDICE CENTRO DI (RI)GENERAZIONE – ATTRATTIVITA’ RESIDENZIEL E CULTURALE PER L’APPENNINO”.
Programma:
Saluto del dott. Lino Gentile
Sindaco di Castel Del Giudice
Saluto della B.ssa Michaela Stagno d’Alcontres
Presidente Nazionale Dell’Istituto Italiano dei Castelli
Saluto della prof.ssa Onorina Perrella
Presidente onoraria della sezione molisana dell’Istituto Italiano dei Castelli
“I SESSANTA ANNI DELL’ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI E IL MOLISE”
Relazione dell’arch. Franco Valente
I CASTELLI DI GIACOMO E ANTONIO CALDORA IN ABRUZZO, CAMPANIA, LAZIO, MOLISE E PUGLIA
Alle ore 13,30 seguirà nella Sala di Borgo Tufi un buffet al quale sono invitati tutti i partecipanti al convegno.
UNA GRANDE OCCASIONE PER CONOSCERE I CASTELLI DI GIACOMO E ANTONIO CALDORA
Premio di Laurea
sull’Architettura Fortificata
Istituito dall’Istituto Italiano Castelli negli anni ’90, il Premio di Laurea sull’Architettura Fortificata giunge nell’anno 2025 alla XXVIII edizione
A BREVE LA MODULISTICA PER L’EDIZIONE 2025
Rassegna Stampa