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Castello di Gambatesa

Gambatesa (Campobasso) –

Epoca:

secolo XII-XVI

Conservazione:

Ottima

Apertura al Pubblico:

Storia

La nascita del feudo di Gambatesa e probabilmente del castello, va fatta risalire all’epoca dell’invasione longobarda. Notizie più precise si hanno a partire dalla metà del X secolo, quando si assistette ad un importante e documentato fenomeno di incastellamento. Nel 967, infatti, Pandolfo I Capo di Ferro, principe di Capua e di Benevento, concesse ai monaci di San Vincenzo al Volturno la facoltà di erigere castelli a difesa del territorio. Questa politica è ben comprensibile se si pensa che proprio Pandolfo, il più potente principe del Mezzogiorno, era diventato uno dei vassalli più fidati di Ottone I che, dopo essersi impadronito del regno d’Italia e aver ridotto il papato a suo vassallo, sognava di dare al regno unità politica abbattendo il dominio bizantino e sottomettendo i ducati longobardi. In seguito il feudo si trova citato nel Catalogus Baronum, un registro che elenca le terre concesse ai feudatari normanni a partire dalla seconda metà del XII secolo. Ma è dal XIII secolo, con Riccardo da Gambatesa o di Gambatesa, condottiero al servizio del re di Napoli, Roberto d’Angiò, che il feudo assume maggiore importanza. Grazie ai suoi meriti militari Riccardo ottenne feudi e riconoscimenti e, non avendo figli maschi, riuscì a far ereditare al nipote Riccardello, nato dal matrimonio della figlia con un Monforte, anche il cognome Gambatesa, dando il via alla casata dei Monforte-Gambatesa. Con l’avvento degli Aragonesi, il feudo passò ad Andrea di Capua, duca di Termoli. In questo periodo il castello subì profonde modifiche, trasformandosi in una splendida residenza fortificata, in linea con il clima rinascimentale, come testimonia lo splendido ciclo di affreschi che ornano il piano nobile del palazzo.
Negli anni ’70 il castello fu venduto al Ministero per i Beni Culturali e restaurato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici del Molise.

Architettura

Il castello, in posizione privilegiata a dominio della valle del Tappino, sorge nel centro storico di Gambatesa.
La struttura, che da fortilizio fu trasformata in dimora principesca, mostra ancora bene entrambe le sue funzioni: da una parte, infatti, la forma quadrata, il basamento a scarpa e le due torri quadrangolari poste agli angoli di Nord-Est denunciano la sua funzione squisitamente difensiva, dall’altra, invece, il portale bugnato, le finestre e i balconcini aperti sulle mura a scarpa e la loggetta con tre archi a tutto sesto che si apre sulla facciata nord-occidentale, appartengono alla fase rinascimentale. Sempre nei primi anni del XVI secolo la struttura venne ampliata con la costruzione sul lato prospiciente la piazza di un nuovo corpo di fabbrica che venne ad innestarsi sulla vecchia struttura allineandosi, a sinistra, con la torre angolare di epoca medievale. Sui muri perimetrali del terrazzo è stata ricostruita una merlatura guelfa
Il castello si sviluppa su quattro livelli, il più importante dei quali è il secondo, il piano nobile, caratterizzato da splendidi affreschi cinquecenteschi di scuola manierista commissionati dall’allora feudatario, Vincenzo I di Capua d’Altavilla, a Donato da Copertino o Decumbertino. Di questo pittore, che con la scritta posta su una porta interna “Donatus omnia elabravit” ha firmato l’intero ciclo di affreschi, non si conoscono altre opere.

Bibliografia essenziale

AF. Valente, Il castello di Gambatesa: storia, arte, architettura, Ed. Enne, Ferrazzano, 2003
O. Perrella, G. Cavaliere, Molise Castelli, Palladino Ed., Campobasso, 2006

Informazioni Utili

Associazione Turistica Pro Gambatesa, tel. 0874719576

Come si raggiunge

Raggiungere Campobasso, quindi statale 517 in direzione Foggia, uscire allo svincolo per Gambatesa.

Link utili

www.gambatesa.com
Molise Città – Gambatesa
Regione Molise – Gambatesa

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