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Visite guidate gratuite: sabato 11 maggio 2019 (10-16), possibilità di prenotare pranzo al Castello (Euro 22)
Programma culturale addizionale:

9-11:15 Seminario sul tema: DALL’OGGETTO AL CONTESTO: ASPETTI DI VITA QUOTIDIANA NEL MEDIOEVO TRENTINO
9:15-9:45 Trento nel medioevo: a proposito di storia urbanistica prof. Emanuele Curzel, Università degli Studi di Trento
9:45-10:15 Reperti materiali provenienti dal castello di Ossana dott.ssa Alessandra Degasperi, Archeologa Libero professionista
10:15-10:45 Primi dati sullo studio degli anelli della collezione Museo del Castello del Buonconsiglio dott.ssa Maddalena Angelini, Tesi Università degli Studi di Trento
10:45-11:15 Moda medievale e oggetti di ornamento dott. Marco Mattedi, Collaboratore Castello Buonconsiglio Museo e Collezioni Provinciali
11:30-12:30 PRESENTAZIONE DEL LIBRO Vivere nel Medioevo. Donne, uomini e soprattutto bambini, Bologna, il Mulino, 2017 prof.ssa Chiara Frugoni
Moderatore: prof. Emanuele Curzel Situato su un rilievo collinare del Monte Stivo alla periferia nord del paese di Noarna, la fortificazione domina in posizione strategica il fondovalle. Originariamente in possesso della famiglia de Castro Novo, i cui membri si trovano citati nelle fonti di XII-XIII secolo, la sua prima menzione risale al 1234 quando, essendo protagonista nelle lotte tra il vescovo e il partito ghibellino in Val Lagarina, esso viene assediato ed espugnato. Il documento è particolarmente importante per l’attestazione dell’esistenza di una macchina da guerra eretta contro le forze vescovili: il trabuchum, che determinò l’ordine di distruzione del maniero. Non è chiaro, allo stato attuale delle ricerche, se ciò avvenne; il castello non dovette essere comunque totalmente smantellato dal momento che si ritrova citato più volte nei secoli successivi. Il complesso è molto articolato e copre una vasta superficie: perimetri difensivi e corpi di fabbrica si impostano, a quote diverse, seguendo il pendio del dosso sino a raggiungere il punto più elevato dove svetta il mastio. Esso risulta serrato entro una prima cinta, parzialmente obliterata dagli interventi successivi della metà del XV secolo che trasformarono le strutture esistenti nella monumentale residenza della famiglia Lodron. E’ attualmente di proprietà della famiglia Zani.