mortaio fuso con basamento e installato su navi, particolarmente idoneo per bombardare dal mare le città.
mortaio fuso con basamento e installato su navi, particolarmente idoneo per bombardare dal mare le città.
per molto tempo è stato questo il nome del proiettile lanciato con le artiglierie, e ciò in considerazione della sua forma sferica. Inizialmente di pietra, poi di ferro, si distingueva per il peso, per solito indicato in libbre. Si distingueva a seconda dell’uso e per particolari caratteri costruttivi in: p. a fuoco, p. fasciata, p. fumifera, p. incendiaria, p. luminosa, p. messaggera, p. rovente o arroventata, p. sciolta, p. vuota, p. a due teste, p. incatenata, p. ramata, p. medicata.
proiettile lanciato con le balestre.
riparo in terra, parallelo alla linea di difesa, per difendersi dai colpi di rovescio.
linea di attacco consistente in successive linee fortificate parallele alle cortine del castello o del forte da espugnare e corrispondenti ad altrettante linee di artiglieria. In genere erano almeno tre.
muretto esterno del camminamento di ronda, per il quale avevano riparo i soldati di ronda. Sul parapetto erano innalzati i merli.
elemento architettonico decorativo di grande importanza nel castello-reggia.
traversa distribuita sulla parete esterna delle cortine per diminuire gli effetti dei tiri d’infilata del nemico.
macchina da guerra per scagliare sassi o minuti proiettili.
macchina ideata dai Saraceni con la quale venivano lanciate pietre al di sopra delle mura dei castelli.
grande scudo utilizzato dalle genti d’arme a piedi. In legno ricoperto da corame e tela, il P., aveva, nella tipologia all’italiana una forma trapezoidale, leggermente convessa, con la base maggiore rivolta verso l’alto, mentre era dotato, nella tipologia d’oltralpe, di un alloggiamento per fissarlo ad un palo, conficcato nel terreno. Costituiva un riparo al “pavesario” ed ai tiratori con armi da corda e da fuoco. Fu utilizzato dalla fine del Duecento alla metà del Cinquecento.
congegno da fuoco di particolare impiego, in quanto destinato a provocare danni limitati.
lo stesso che parapetto (V.).
in gergo militare è termine generico per indicare luogo fortificato.
terrapieno su cui veniva messa in postazione un’arma particolarmente pesante (artiglieria).
recipiente pieno di catrame o di altro che veniva usato per illuminare i fossi e le mura durante la notte in maniera da impedire improvvisi assalti dei nemici.
(tiro) sinonimo di ficcante (V.).
elemento cardine dell’apparato a sporgere, cioè di quella sporgenza posta in cima alla cortina che consentiva di far
cadere attraverso apposite buche (le piombatoie, appunto) proiettili di ogni genere, per gravità, sulla testa del nemico sottostante.
arma da fuoco corta della quale esistono molte varietà: a ruota, a pietra, a tamburo, etc. Il nome sembra provenire da “pistoletto”, ovvero piccolo “pestello” dalla forma delle antiche canne che presentavano un maggiore spessore alle estremità.
antica macchina con cui ci si avvicinava, al coperto, alle mura avversarie.
polvere di cui si sfrutta la fulminea capacità di espansione nelle mine o nelle armi da fuoco. Anticamente era composta da una mistura di salnitro, carbone e zolfo. Si distingueva in p. da guerra per le armi, p. da mina e p. da caccia. Esisteva anche la p. bianca, p. cotta, p. fulminante, p. guasta.
ponte mobile ideato per garantire maggiore sicurezza all’accesso del castello o di una fortificazione. Incernierato, veniva sollevato con un sistema di travi, detti bolzoni, fino a costituire un portale a chiusura ermetica. Vari i sistemi per sollevare il p.l.: a stadera, autobilanciato, costante, ad abbattuta, ponte doppio, a congegno multiplo, a doppia sicurezza.
V. ingresso
V. gittata.
occupare con la truppa un luogo o una fortezza.
l’insieme dei soldati posti a guardia o a difesa di un luogo fortificato o meno.
istituzione politica che segnò una evoluzione rispetto a quella feudale, incrementando, secondo i luoghi e i tempi, nuovi criteri castellologici.
ciò che è al riparo del tiro avversario, in quanto riparato da una trincea, o una fortificazione o una muraglia.
torre sporgente dal filo delle mura. Per lo più era pentagonale e segnò opera di transizione tra la torre e il baluardo. Nel XV secolo ebbe già i caratteri del bastione.
diminutivo di porta. Infatti si trattava di una apertura pedonale lungo le mura o a fianco del ponte levatoio carraio. In questo caso anche la p. era munita di un ponte levatoio di dimensioni adeguate ed azionato da un solo bolzone con forcola