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L’idea di una “Carta” dei castelli e delle torri di Puglia è nata da una stesura del 1972, pubblicata dalla Regione Puglia, realizzata dal compianto Raffaele De Vita con la collaborazione di Maria Letizia Troccoli Verardi, Corrado Bucci, Riccardo Mola e  dei membri del  Consiglio Sezionale pugliese dell’Istituto Italiano dei Castelli nel quadro di una indagine sistemica sulle numerose opere fortificate pugliesi.

Il censimento confluì in una schedatura alla quale parteciparono gli Ispettori Onorari della Soprintendenza ai Monumenti di Puglia.

Sulle tracce di quanto effettuato sia nella parte grafica antistante che nella storica retrostante è stata realizzata la attuale “Carta” che visualizza lo stato del censimento, confrontando mediante una verifica critica, i dati raccolti con i testi e la cartografia aggiornata.

Le opere fortificate sono segnalate con la differente tipologia assegnata ai castelli, alle residenze fortificate, alle torri costiere e interne, agli edifici religiosi fortificati, alle case torri e alle mura urbiche.

Tali manufatti, nati con la specifica destinazione difensiva caratterizzano il paesaggio ed evidenziano le molteplici vicende storiche descritte brevemente nella parte retrostante della carta. Di questi splendidi simulacri del potere e dell’abilità manuale di maestranze locali, i protagonisti più incisivi furono i Normanni, i quali costellarono il territorio pugliese di castelli e torri ampliati e raffinati successivamente da Federico II di Svevia. Dal posizionamento di tale inestimabile patrimonio storico-architettonico si può cogliere una strategia sistemica che attraversa la regione tanto nell’entroterra quanto lungo la costa definendo tre linee difensive principali.

La “Carta” tematica, pertanto tende a una approfondita conoscenza, tutela e valorizzazione dei castelli e delle torri del territorio pugliese e rappresenta il risultato di una ricerca che, lungi dall’essere esaustiva, vuole costituire una base per approfondimenti che verranno a incrementare quanto riportato.

 

Antonella Calderazzi, Marina de Marco