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Il Castello di Moliterno (Potenza) si è sviluppato attorno a una torre longobarda, sorta per dare rifugio agli abitanti di Grumentum in seguito agli assedi dei Saraceni (IX-X sec.), ulteriormente fortificato e potenziato sotto la dominazione normanna (XI-XII sec.). La configurazione attuale risale, invece, all’età angioino-aragonese. A Moliterno, come in tutta la regione, ciò che più contraddistingue l’architettura fortificata è l’intreccio fra culture diverse: longobarda, bizantina, saracena, normanna. Vi aspettiamo in Basilicata per scoprire insieme queste trame intrecciate della storia!

L’evento prevede un incontro online, opportunamente diffuso sui vari canali social, con la partecipazione di alcuni soci della sezione Basilicata coadiuvati da guide locali, in un percorso virtuale di avvicinamento e conoscenza di Moliterno e del suo castello, peraltro parte del proficuo circuito culturale ACAMM – Sistema dei Musei e dei Beni Culturali di Aliano (MT), Castronuovo Sant’Andrea (PZ), Moliterno (PZ) e Montemurro (PZ), raccolti sotto l’acronimo ACAMM.

Moliterno, quindi, consentirà di spaziare dalle tematiche dell’incastellamento e dell’architettura fortificata medievale all’arte contemporanea e al ruolo di quest’ultima nella valorizzazione del territorio. Laddove le disposizioni legate all’emergenza pandemica lo consentano, l’evento è organizzato parzialmente in situ tramite una diretta (allargata eventualmente al pubblico presente, oltre che agli utenti-partecipanti online) organizzata in modo da scoprire il castello e le sue connotazioni storiche, artistiche, architettoniche e paesaggistiche. Durante la diretta si prevede il coinvolgimento degli utenti, in modo da non fornire un contenuto “preconfezionato” ma, al contrario, da estendere il dibattito anche ai residenti e agli storici locali, testimoni talvolta preziosi di storie non scritte sull’identità dei propri luoghi.

Orari: 25 settembre ore 10-13:00 e 15:30-18:00 e 26 settembre ore 9:30-13:30
Modalità: visita guidata, ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria

Gruppo FB _ Istituto Italiano dei Castelli – sezione Basilicata: https://
www.facebook.com/groups/507816719344168

Profilo Instagram: https://www.instagram.com/istituto.castelli.basilicata

Cenni storici
Il Castello di Moliterno sorge su uno sperone roccioso a 880 m. sul livello del mare, sulla cima di un rilievo collinare su cui fianchi si è sviluppato l’abitato cinto da mura, di cui il castello è stato il polo generatore.

Storia
La tradizione storica fa risalire il castello all’epoca longobarda (IX-X sec.) durante la quale costituì un punto di avvistamento dei Saraceni che minacciavano di poter invadere Moliterno, come avevano già fatto a Saponara, Tursi e Castelsaraceno, da cui lo separava un valico. Secondo alcuni studiosi il nucleo primigenio del castello è una torre merlata su base quadrata e fusto circolare, di epoca longobarda, ancora conservata, che potrebbe aver avuto una funzione di torre vedetta. Altri tra cui, Racioppi, ipotizzando una fondazione normanna. Tra l’XI e il XIV secolo. il passaggio nel possesso del castello e del feudo, dai Normanni (XI-XII sec.) agli Angioini (XIII-XIV sec.), fu marcato da un serie di ampliamenti e dalla costruzione di diverse corpi di fabbrica tra cui una torre su pianta quadrata di epoca normanna, che hanno portato all’attuale configurazione dell’impianto architettonico. Il castello fu tenuto dai Brajda fino al 1477, anno in cui passò ai Sanseverino, da questi perduto a seguito della congiura dei baroni del 1485. Fu poi riconquistato dai Sanseverino che lo vendettero nel 1524 ai Carafa della Marra, a cui succedettero nel 1685 i Pignatelli che lo tennero fino al 1806. L’edificio attuale ha un impianto su due cortili in gran parte medievale e tardomedievale ma con elevati architettonici prevalentemente cinque-seicenteschi con piccoli aggiunte sette-ottocentesche.

Visita
Si arriva al castello salendo per via Francesco Lovito e vi si entra attraversando un portone ad arco a tutto sesto, attraverso cui si giunge ad un cortile, circondato da un
muro di cinta che si prolunga per tutto il lato sud, fino alla torre quadrata normanna ad est, ed una torre bassa e rotonda ad ovest, che si uniscono con la facciata attraverso un loggiato ad archi cinquecentesco. Dalla torre longobarda, alta 25 metri e sormontata da merli guelfi, si gode un panorama mozzafiato sulla valle sottostante e sul variegato paesaggio collinare circostante. Internamente si articolava su tre livelli, di cui quello al piano terra adibito un tempo a carcere. I vari livelli sono collegati tra di loro attraverso una scala a chiocciola. Dalla torre longobarda, che si unisce alla facciata, partendo dalla torre bassa e rotonda, si aprono due ingressi: il primo immette in un secondo cortile e il secondo nelle stalle, nelle quali sono, ancora, visibili le nicchie delle mangiatoie. Nonostante lo stato di rudere di una parte del manufatto, i resti murari consentono di riconoscere con un occhio esperto funzioni e ambienti dell’antico castello, tra cui le stanze del principe e dei suoi ospiti, le stalle, le cucine, locali adibiti a magazzini, una cappella e una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.