
GIORNATE NAZIONALI DEI CASTELLI 2025
Tornano le Giornate Nazionali dei Castelli:
Tornano le Giornate Nazionali dei Castelli:
la XXVI edizione sabato 10 e domenica 11 maggio 2025 in tutta Italia
Visite guidate, conferenze, trekking culturale e concerti in 38 siti distribuiti in
20 regioni, isole comprese
Weekend da 54 a 800 metri sul livello del mare tra aree marine protette,
riserve e parchi naturali anche di recente istituzione, vallate con fiumi attivi,
panorami mozzafiato da scoprire a piedi, in bici, in moto, in bus, in treno
In Campania il maggio dei castelli con visite guidate e conferenze ogni
weekend in 12 castelli, in otto borghi e piccoli paesi, oltre la città
capoluogo che nel 2025 compie 2500 anni di età
Il grande tesoro nazionale di storia e architettura composto dai castelli, dalle rocche, dalle
torri, fortezze e borghi si svela ad italiani e turisti sabato 10 e domenica 11 maggio 2025
con la XXVI edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli.
I volontari della onlus organizzatrice, l’Istituto Italiano Castelli che ha compiuto 60 anni di
attività nel 2024, apriranno le porte di architetture fortificate di proprietà pubblica e privata –
da nord a sud del paese – isole comprese – con visite guidate gratuite, conferenze,
presentazioni di libri e convegni specialistici, trekking culturali alla scoperta, a piedi, di
siti e borghi.
L’evento che ormai ha conquistato appassionati di architettura, restauro, storia e araldica
di tutte le età, è ideato e condotto in collaborazione con associazioni, comuni e altri enti
pubblici al fine di far conoscere e valorizzare questo incredibile patrimonio culturale: l’Italia
vanta, più di altri paesi, un numero consistente di edifici fortificati d’importanza storico-
archeologica. Beni culturali che spesso influenzano positivamente le sorti turistiche del
luogo in cui si trovano da secoli.
‘Sveliamo i 38 siti e gli eventi collaterali che ciascuna sede regionale dell’Istituto Italiano
Castelli ha selezionato dopo attente analisi e dopo la consultazione del nostro archivio
scientifico che racchiude migliaia di architetture fortificate censite e studiate con un
approccio multidisciplinare per il quale siamo noti ai portatori di interesse specifico sia nel
nostro paese che all’estero.’ afferma Michaela Marullo Stagno d’Alcontres, presidente
della onlus italiana ‘Le nostre visite guidate quest’anno racconteranno di comunità di
uomini e interessi, di unicum antro-geografici mondiali dove la presenza dell’uomo si
estende dal Paleolitico (come la valle di Pettorano sul fiume Gizio, alle porte dell’Aquila)
ad oggi.
Narreremo storie di confine con due architetture che si guardano, nell’anno di Capitale
della Cultura Transfrontaliera in Friuli, come il Castello di Gorizia e il castello di
Kromberk mentre in Campania organizziamo il mese dei castelli che consente altri tre
fine settimana con visite ad ulteriori 12 castelli, otto borghi piccoli paesi e alla città
capoluogo che festeggia i 2500 anni di fondazione.’
Le Giornate Nazionali dei Castelli 2025, offrono un intenso approfondimento culturale,
storico e architettonico in un momento di crisi e di sconvolgimenti. Offrono un viaggio di
esplorazione delle tradizioni etnografiche, spesso a piedi, in ciclovia e con altra mobilità
sostenibile.
L’Istituto Italiano Castelli propone ogni anno un diverso viaggio nella memoria e nel futuro,
antico e contemporaneo, raccontando la bellezza come valore condiviso, rigenerante e di
rinascita. Il viaggio racconta anche le generazioni che animano le comunità locali, le
nostre reti di collaborazione ed amicizia che rendono possibili le Giornate.
La visita a fortezze, antiche o moderne, non riecheggia i toni cupi della guerra diventata
attualità quotidiana ma racconta come un elemento territoriale a lungo respingente abbia
trovato una nuova funzione, diventando landmark inclusivo.
I forti oggi sono luoghi aperti e sinonimo di accoglienza e saperi, dove spesso i padroni
di casa sono associazioni ed enti pubblici che li animano tutto l’anno con progetti
educativi e culturali. Queste architetture sono anche sinonimo di eclettismo e
variabilità a seconda delle epoche storiche in cui furono edificate.
In alcuni casi esprimono una cifra turistica considerevole che attrae frequentatori dalle
città vicine, in altri sono al centro di progetti di mobilità sostenibile. Numerose le ciclovie
interessate dai percorsi delle Giornate 2025, come quella del Sole e Del Garda in
Veneto e quella ad anello del Trasimeno in Umbria. Il migliore asset del nostro futuro è
la valorizzazione dei nostro paesaggio’.
Le Giornate Nazionali dei Castelli si affiancano ad altre attività annuali che l’istituto
progetta e finanzia sin dalla sua fondazione come il Premio di Laurea a studenti che si
sono distinti con tesi sulle architetture fortificate in restauro e altre discipline. Agli studenti
delle scuole secondarie sono dedicati incontri di studio e seminari fotografici; agli
appassionati di ricerca scientifica, le collane editoriali ed i numerosi corsi che i volontari
dell’Istituto svolgono nelle 22 sedi situate in 20 regioni italiane.
In Abruzzo, regione ricchissima di torri di avvistamento, l’Istituto Italiano Castelli invita a
riscoprire con una visita guidata sabato 10 maggio 2025 il castello Cantelmo (IX secolo)
restaurato nel 1998 nell’ambito del più vasto programma di restauri ‘Sulmona città d’Arte’
finanziato dalla Legge 64/86. Riedificato dalla Sovrintendenza, domina il colle della
Guardiola all’interno di un borgo fortificato tra i più belli d’Italia, Pettorano sul Gizio. (AQ).
Oggi di proprietà pubblica, è immerso nel circostante parco nazionale.
Il castello di Bernalda (MT), costruito nel IV secolo d.C. domina la valle del Basento in
Basilicata: l'attuale fortificazione risale all'età aragonese e ha inglobato preesistenze
normanne e angioine sorte a loro volta su un sito fortificato già in età tardo antica.
Anche Torre di Mare, una volta nella antica città greca di Metaponto animata da visite
guidate alle due architetture protagoniste sia sabato 10 sia domenica 11 maggio.
Rocca Imperiale è protagonista delle attività previste in Calabria: arroccata su una collina
con le case scenograficamente disposte a cerchi concentrici, è ben conservata ed è
dominata dal suo castello di età federiciana, da poco restaurato.
Sabato 10 maggio visite guidate gratuite senza prenotazione, alle 18 tavola rotonda sul
restauro e valorizzazione dei castelli, in particolare di quello di Rocca Imperiale.
Domenica 11 maggio mattina, riservata solo ai soci dell’Istituto Italiano Castelli onlus, è in
programma un’escursione al Santuario della Madonna delle Armi di Cerchiara di Calabria
mentre il pomeriggio una visita a una masseria fortificata del territorio.
La sezione Calabria dell’Istituto Italiano dei Castelli ha scelto di ritornare a visitare la
fortificazione a distanza di oltre un decennio dalle prime Giornate svoltesi nello stesso
luogo, perché il castello è stato successivamente oggetto di interventi di recupero. Oggi la
visita consente di apprezzare quasi totalmente la volumetria della residenza sei-
settecentesca costruita all’interno delle strutture fortificate, ma soprattutto di
accedere agli ambienti sotterranei, ai vani interni dei torrioni del fronte orientale e al
corridoio che li collega, con la possibilità di visionare il sistema di fuoco incrociato che
poteva essere attuato per la difesa.
L’imponente e complessa fortificazione che si erge al vertice dell’abitato, dominandolo con
la sua mole, è infatti il frutto di molteplici trasformazioni che si sono susseguite nei
secoli.
La Campania partecipa alle Giornate raccontando l’incastellamento irpino con un
itinerario sui castelli della valle del Sabato incentrato sulle architetture fortificate in
provincia di Avellino, in particolare i castelli di San Barbato, Montefusco, Tufo,
Summonte , Mercogliano, Montefredane. Saranno protagonisti con aperture
straordinarie sabato 10 e domenica 11.
Sabato 10 maggio, il castello di Montefredane ospita una tavola rotonda dedicata alla
conoscenza ed alla valorizzazione dei castelli della valle del Sabato con, a seguire, un
concerto per organo nella chiesa madre. Il castello Caracciolo, già nominato nell’anno
Mille, sorge su una rocca che domina la valle: restaurato, possiede una cisterna dell’acqua
e costituisce un punto di vista panoramico straordinario su tutto il territorio circostante.
In questa regione, i volontari dell’Istituto Italiano Castelli Campania, hanno organizzato il
maggio dei castelli con programmi dedicati ogni weekend.
Domenica 4 maggio, un itinerario guidato al bellissimo borgo fortificato di Sant’Agata dei
Goti (BN) che comprenderà anche il castello medievale.
Sabato 17 maggio, visite guidate speciali al castello di origini normanne di Marigliano
(NA) .
Domenica 18 maggio, visite guidate al Castel Sant’Elmo (NA) mentre Agropoli (SA)
ospita una tavola rotonda nell’aula consiliare del Comune a cui segue visita al
suggestivo centro storico fortificato.
Sabato 24 maggio visite guidate al castello ed al borgo di Francolise (CE) e tavola
rotonda.
Sabato 31 maggio visite al grandioso castello di Teggiano (SA), di epoca angioina e
successivamente trasformato dagli Aragonesi. Il borgo era circondato da una cinta
muraria costituita da venti torri cilindriche, di cui alcune oggi sopravvivono inglobate in
moderne costruzioni.
La Rocca di Meldola (FC), è protagonista delle Giornate Nazionali dei Castelli in Emilia
Romagna. Dalla datazione incerta tra il X e il XII secolo, acquistata dal Comune nel
1995, si erige sul borgo di Meldola (a.1000). Le Giornate saranno occasione per
visitare ambienti appena restaurati e non ancora aperti al pubblico stabilmente.
In programma una tavola rotonda sabato 10 maggio, al termine un aperitivo sulla
terrazza della Rocca.
Visite guidate ogni ora domenica 11 maggio dalle 9.30 alle 18.30, le ammissioni sono
in ordine di arrivo.
Molto ricco il territorio forlivese per ulteriori itinerari di visita in autonomia. Meldola
costituisce la porta per l’esplorazione della valle Bidente con borghi come Cusercoli,
Civitella di Romagna, Santa Sofia, Galeata, fra ruderi di castelli, monasteri e splendidi
paesaggi appenninici, fino ad arrivare alla diga e al lago di Ridracoli e al parco delle
Foreste Casentinesi. Raccomandati, in particolare la rocca e borgo fortificato di Teodorano
(a. 1000) sulla valle del Voltre, la torre ed il rudere del castello del Borgo di Castelnuovo,
la Riserva regionale di Bosco di Scardavilla (1991) di circa 30 ettari.
Il Friuli Venezia Giulia celebra l'importante nomina di Gorizia-Nova Gorica quale
Capitale Europea della Cultura transfrontaliera.
L’Istituto Italiano Castelli Friuli Venezia Giulia condurrà gli appassionati e i visitatori alla
scoperta del Castello di Gorizia (XI secolo). Dal colle fortificato la vista spazia da un lato
sulla città di Gorizia e dall'altro, in Slovenia, sul monastero di Castagnevizza (luogo di
sepoltura di sei esponenti della famiglia Borbone di Francia) e Villa Lasciac.
Un’ulteriore tappa di questo percorso "su due confini" è il castello di Kromberk, a pochi
chilometri da Nova Gorica (XIII secolo), oggi sede museale.
Lo splendido castello di Fumone (FR) è aperto alle visite guidate organizzate dall’Istituto
Italiano Castelli Lazio sabato 10 maggio.
Il maniero, ottimamente conservato e di proprietà privata, appartiene ancora alla
famiglia Longhi de Paolis che lo riscattò dalla prima proprietà (pontificia). Situato a 800
metri su un’altura che domina la via Latina, è il castello situato a maggiore altitudine
sul livello del mare aperto alle visite in occasione delle Giornate 2025.
In Liguria, visite guidate a piedi a Finale Alta e Bassa, sabato 10 maggio intera
giornata.
In Lombardia, protagonista il castello di Breno (XI-XVI secolo) e la Valcamonica: oltre a
visite guidate al castello, al rifugio antiaereo e alla sede del Museo Camuno, sono
previsti un convegno sulle fortificazioni della Valcamonica e, a seguire, attività
ludiche con gli arcieri rivolte ai giovani ed ai ragazzi, un concerto di ottoni e un
aperitivo a castello in collaborazione con il Comune proprietario del bene che lo ha reso
visitabile e che ne ha fatto un luogo di grande attrazione per l’intera valle.
Dopo un lungo periodo di utilizzo inappropriato e di disinteresse, il castello è stato oggetto,
a partire dal 1989, di scavi archeologici (dei quali alcuni materiali sono conservati al
Museo Camuno) e, in seguito, di interventi di consolidamento e di restauro murario.
Nelle Marche sabato 10 maggio visita ad alcuni dei sedici forti anconetani – tra cui il
Faro del Campo degli Ebrei, situato nel più grande cimitero ebraico europeo; il forte
Altavilla, il forte Pezzotti, di proprietà privata, e la ‘Cittadella’ o Fortezza di Ancona.
Domenica 11 maggio un convegno di studio sui forti è ospitato nella Mole Vanvitelliana.
In Molise aperto alle visite sabato 10 maggio il castello di San Martino in Pensilis
(CB) , palazzo baronale dalla lunga storia sito in un luogo di forte fascino naturalistico e di
millenarie tradizioni etnografiche come la celebre Corsa dei carri, che saranno anche
discusse in un convegno aperto al pubblico nella stessa data.
In Piemonte le Giornate celebrano Mombasiglio (XII secolo) sabato 10 maggio, piccolo
borgo sito in un luogo di grande pregio paesaggistico che conta poco più di 500 anime in
provincia di Cuneo, le cui fortificazioni facevano parte del marchesato di Ceva: il castello è
attualmente sede del Museo Generale Bonaparte.
Adelfia (in provincia di Bari) è protagonista delle Giornate in Puglia dove si apre
eccezionalmente alle visite guidate il palazzo marchesale dei Bianchi Dottula (XIV
secolo, proprietà privata) con i suoi saloni affrescati: il sito è normalmente chiuso al
pubblico.
Fortezza vecchia (XVI secolo) all’estremo sud della costa di Villasimius (CA) è
protagonista insieme alla Torre di Serpentara sabato 10 maggio con visite guidate
gratuite in Sardegna, in una cornice paesaggistica che non ha eguali dove convivono
spiagge bianche e dorate, forti e torri costiere, il più grande porto turistico della costa sud,
l’area marina protetta di Punta Carbonara.
Fortezza Vecchia, ottimamente conservata, è proprietà del Ministero della Cultura. Ospita
una collezione del Comune di Villasimius: dipinti, mappe e documenti storici, la mostra
permanente Enemigos de la fè, che ripercorre la storia delle incursioni piratesche
sulle coste sarde tra il XVI e il XIX secolo e fornisce un approfondimento sulle fortificazioni
costiere dell’epoca.
L’Isola di Serpentara, un lembo di terra disabitato di 1,34 km² sviluppato nel 2019, si
trova all’interno dell’area marina di Punta Carbonara. La Torre di Serpentata, a 54 metri
sul livello del mare che è il più alto dell’Isola, è una struttura di avvistamento eretta
durante la dominazione spagnola per contrastare le incursioni saracene alta 13 metri,
provvista di cisterna d’acqua piovana.
Il castello Normanno – Svevo di Salemi e il castello medievale Grifeo di Partanna (XIV
secolo) nella valle del Belice sono protagonisti delle Giornate nell’altra isola italiana, la
Sicilia.
Il primo, un castello normanno svevo, nel cuore della Val di Mazara, sabato 10 maggio
sarà oggetto di visite guidate gratuite organizzate dall’ Istituto Italiano Castelli Sicilia e si
erge sulla sommità della collina su cui sorge la città di Salemi, di origine arabo-medievale,
caratterizzata da un particolare impianto urbanistico per strigas (isolati) di età ellenistica,
su assi viari longitudinali.
Dal vastissimo panorama mozzafiato, che si gode dal punto più alto del paese: la terrazza
del castello, lo sguardo spazia dalla valle del Belìce, alla costa occidentale della Sicilia e
fino al mare, in un alternarsi di colori cangianti al cambiare della luce e delle stagioni.
Il secondo, perfettamente restaurato e non danneggiato dal disastroso terremoto del 1968
è oggi sede del Museo Regionale di Preistoria del Belice e sarà oggetto di visite guidate
gratuite domenica 11 maggio.
Il museo è suddiviso in quattro sezioni che raccontano la storia del Belìce dalla preistoria
fino all’età moderna, le vicende del castello tra Otto e Novecento e il rapporto millenario tra
la Sicilia e il vino.
Partanna (XI secolo) conserva il più bel monumento del barocco trapanese, la Chiesa
Madre. Molte le eccellenze del territorio: tradizioni popolari, bellezza dei paesaggi rurali
costellati da oliveti, vigneti, profumati agrumeti, la tipicità e la genuinità della Cipudda
Partannisa, una cipolla rossa molto dolce e delicata che cresce solo nel bacino di
Partanna o come la cultivar di olivo Nocellara del Belìce da cui si produce un olio dal
profumo e dal gusto ineguagliabili, senza dimenticare la Vastedda, un formaggio a forma
di pagnotta, ricavato dal latte della pecora del Belìce.
Visitare questi antichi luoghi significa dare slancio vitale a borghi altrimenti destinati alla
depressione e all’impoverimento.
Per i soli soci dell’Istituto Italiano Castelli, venerdì 9 maggio sera è in programma una
passeggiata al Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, il più
vasto sito archeologico mediterraneo con i suoi 270 ettari. Da menzionare anche
l’ArcheoBike. Selinunte è il primo parco archeologico siciliano a scommettere sul
cicloturismo, costruendo percorsi specifici adatti agli amanti delle due ruote che potranno
girare in bici tra i templi con mappe in dotazione, audioguide multilingue e noleggio bici.
Sabato 10 maggio un evento collaterale (aperto a tutti) al programma delle Giornate, la
visita guidata gratuita alla città di Gibellina Nuova: Capitale italiana dell’Arte
Contemporanea 2026, è stata costruita ex novo undici chilometri dai ruderi del vecchio
paese distrutto dal terremoto che nel 1968 distrusse anche la maggior parte dei comuni
della Valle del Belìce, in provincia di Trapani. Il Grande Cretto di Alberto Burri (1915 –
1995) con i suoi 86000 km ha presto il posto del vecchio paese ed è l’opera memoriale
di land art più grande d’Europa.
Il restaurato Baglio Di Stefano, esempio delle tipiche masserie che costellano le
campagne trapanesi, ospita sia l’Istituto di Alta Cultura Orestiadi Onlus che organizza il
noto festival da luglio a settembre sia il Museo delle Trame Mediterranee (1996) sulla
storia culturale del Mediterraneo e della Tunisia in particolare. Il Granaio ospita la
collezione d’arte contemporanea degli artisti che hanno contributo al progetto di
ricostruzione della città.
In Toscana protagonista la Firenze medievale sabato 10 maggio con un tour a piedi alle
torri di famiglia e di borgo.
Castel Sajori ad Ala di Trento è protagonista delle Giornate Nazionali dei Castelli in
Trentino Alto Adige e rappresenta un utile esempio di comproprietà tra il locale
comune e soggetti privati.
Sabato 10 maggio mattina è previsto un convegno pubblico sul sistema dei castelli
dei Quattro Vicariati ed il pomeriggio la visita guidata a questi siti con un trekking
culturale di circa due ore per il quale si consiglia abbigliamento da montagna.
In Umbria i volontari dell’Istituto Italiano Castelli invitano alla riscoperta di Castiglione del
Lago (PG) straordinario borgo fortificato che sorge sul promontorio occidentale del
Trasimeno i cui primi insediamenti abitativi furono stabiliti dagli Etruschi.
L’Istituto Italiano Castelli Umbria consiglia di visitare Castiglione ogni stagione in
primavera la Festa del Tulipano, in estate il festival di musica classica a Palazzo della
Corgnia, la rassegna Internazionale del Folklore (e l’8 agosto la processione di San
Domenico di Guzman organizzata dalla Confraternita di San Domenico da Soriano e del
Suffragio e della frusta o di San Michele Arcangelo). A Natale l’Albero di Luci sul lago
Trasimeno, che ancora detiene il primato del più grande albero di Natale d’Europa.
L’Istituto Italiano Castelli Veneto invita, sabato 10 e domenica 11 maggio alla visita di
forti di diverse datazioni, sito principale il forte Rivoli – Wohlgemuth nell’omonima città in
provincia di Verona, costruito a metà Ottocento.
Fino agli anni ‘80, il forte è stato utilizzato dall’esercito italiano come polveriera. Oggi, la
struttura di proprietà del Comune di Rivoli Veronese è gestita da un’associazione di
volontari che ne garantisce la conservazione e la visita.
La presenza “diffusa” nel territorio di fortificazioni, realizzate tra l’800 ed il ‘900, costituisce
uno degli elementi identitari del sistema storico-culturale del territorio, insieme al
patrimonio storico, religioso, architettonico che contraddistingue il paesaggio della Valle
dell’Adige. La valorizzazione di questo territorio è fortemente intrecciata con il suo
sistema produttivo e agricolo e le sue eccellenze eno-gastronomiche che attraggono
turismo sostenibile e lento.
Il sito della onlus Istituto Italiano Castelli ( https://www.istitutoitalianocastelli.it ) contiene
ulteriori sezioni informative oltre che l’agenda degli altri eventi e viaggi organizzati durante
l’anno. E’ anche il portale di accesso ai siti o alle pagine social di tutte le sedi regionali le
quali a loro volta hanno una sezione dedicata agli eventi mensili, alle architetture locali
studiate, con cenni sulla storia e gli stili costruttivi, gli assetti proprietari e lo stato di
fruibilità.
Si accresce giorno dopo giorno l’enciclopedia online open source e georeferenziata, l’
Atlante Castellano: il progetto, promosso e coordinato dal Consiglio Scientifico
dell’Istituto Italiano dei Castelli in linea con uno dei propri scopi statutari, è un work in
progress unico in Italia. E’ il primo censimento il più completo possibile di tutte le
fortificazioni del territorio italiano – conservate, allo stato di rudere o anche solo
documentate – dall’Antichità a metà Novecento.
#giornatenazionalideicastelli
Elenco tutte le visite guidate con indirizzi per la prenotazione
Abruzzo
sabato 10 maggio 2025
Castel Cantelmo – Pettorano Sul Gizio (AQ)
Visite guidate su prenotazione a pagamento
Email: abruzzo@istitutoitalianocastelli.it
Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio., tel 0864.487006
info@riservagenzana.it
Società cooperativa Valleluna tel+39 388 099 2468
info@valleluna.it
Maps: https://maps.app.goo.gl/umomJp8FSXwdWyQB7
Basilicata
sabato 10 e domenica 11 maggio 2025
Castello di Bernalda (MT) e Castello di Torre di Mare a Metaponto (MT)
Visite guidate gratuite con prenotazione
Email: basilicata@istitutoitalianocastelli.it
Maps
https://maps.app.goo.gl/dYJrFkTvTiKd4JnR9
https://maps.app.goo.gl/h8KamQUBj2wP3JD89
Scarica il programma completo:
Visite guidate gratuite: sabato 11 maggio 2019 (10-16), possibilità di prenotare pranzo al Castello (Euro 22)
Programma culturale addizionale:
9-11:15 Seminario sul tema: DALL’OGGETTO AL CONTESTO: ASPETTI DI VITA QUOTIDIANA NEL MEDIOEVO TRENTINO
9:15-9:45 Trento nel medioevo: a proposito di storia urbanistica prof. Emanuele Curzel, Università degli Studi di Trento
9:45-10:15 Reperti materiali provenienti dal castello di Ossana dott.ssa Alessandra Degasperi, Archeologa Libero professionista
10:15-10:45 Primi dati sullo studio degli anelli della collezione Museo del Castello del Buonconsiglio dott.ssa Maddalena Angelini, Tesi Università degli Studi di Trento
10:45-11:15 Moda medievale e oggetti di ornamento dott. Marco Mattedi, Collaboratore Castello Buonconsiglio Museo e Collezioni Provinciali
11:30-12:30 PRESENTAZIONE DEL LIBRO Vivere nel Medioevo. Donne, uomini e soprattutto bambini, Bologna, il Mulino, 2017 prof.ssa Chiara Frugoni
Moderatore: prof. Emanuele Curzel Situato su un rilievo collinare del Monte Stivo alla periferia nord del paese di Noarna, la fortificazione domina in posizione strategica il fondovalle. Originariamente in possesso della famiglia de Castro Novo, i cui membri si trovano citati nelle fonti di XII-XIII secolo, la sua prima menzione risale al 1234 quando, essendo protagonista nelle lotte tra il vescovo e il partito ghibellino in Val Lagarina, esso viene assediato ed espugnato. Il documento è particolarmente importante per l’attestazione dell’esistenza di una macchina da guerra eretta contro le forze vescovili: il trabuchum, che determinò l’ordine di distruzione del maniero. Non è chiaro, allo stato attuale delle ricerche, se ciò avvenne; il castello non dovette essere comunque totalmente smantellato dal momento che si ritrova citato più volte nei secoli successivi. Il complesso è molto articolato e copre una vasta superficie: perimetri difensivi e corpi di fabbrica si impostano, a quote diverse, seguendo il pendio del dosso sino a raggiungere il punto più elevato dove svetta il mastio. Esso risulta serrato entro una prima cinta, parzialmente obliterata dagli interventi successivi della metà del XV secolo che trasformarono le strutture esistenti nella monumentale residenza della famiglia Lodron. E’ attualmente di proprietà della famiglia Zani.
Visite guidate gratuite con prenotazione obbligatoria: sabato 11 maggio (10-12, 16-18)
La fortezza di San Giovanni Battista o fortezza da Basso è un’opera di fortificazione alla moderna nelle mura di Firenze. Nata con il nome di Castello Alessandria, fu costruita da Pier Francesco da Viterbo e Antonio da Sangallo il Giovane tra il 1534 e il 1537 per ordine di Alessandro de’ Medici. A maggio 1533 iniziarono gli scavi sovrintesi da Alessandro Vitelli e dall’architetto Pier Francesco da Viterbo. Il 15 luglio 1534 fu posta la prima pietra e nel dicembre dello stesso anno i lavori delle opere di fortificazione furono ultimati nella gran parte.
La Fortezza da Basso di Firenze è una fortezza che vive adeguandosi ai tempi, infatti vi si trovano oltre ad attività commerciali, attività di grande tradizione storica locale come l’edificio occupato dall’Opificio delle Pietre Dure e l’annuale mostra dell’Artigianato. La visita, limitata alla parte monumentale recentemente restaurata, comprenderà spiegazioni sulla storia dell’edificio e informazioni tecniche sulla tipologia costruttiva. orari/date:
sabato 11 maggio 2019, mattina ore 10:00-12:00 visite guidate
(con personale della Sezione Toscana), due gruppi di 1 ora ciascuno composti da un massimo di 20 persone sabato 11 maggio 2019, pomeriggio ore 16:00-18:00 visita guidata
(con personale della Sezione Toscana), due gruppi di 1 ora ciascuno composti da un massimo di 20 persone modalità di accesso: l’accesso è gratuito con prenotazione obbligatoria alla Segreteria delle Sezione Toscana IIC tramite mail, segr.sezionetoscana@libero.it La sezione IIC Toscana organizza anche una mostra (Castelli in Arte) dall’11 al 25 maggio. Maggiori informazioni qui
Provincia di Messina: Castello di Milazzo o Cittadella fortificata di Milazzo
Domenica 5 Maggio ore 10.00-14.00
La fortezza, e tutta l’area compresa nell’ampio recinto delle mura spagnole (città murata e borgo antico), in gestione al comune, costituisce la più estesa cittadella fortificata esistente in Sicilia con una superficie di 7 ettari e oltre 12.000 m² occupati da edifici. Essa sorge sulla sommità meridionale della penisola di capo Milazzo e ne sovrasta il Borgo antico. L’insieme dei manufatti e dei sistemi difensivi costituiscono propriamente la “Cittadella Fortificata”, altrimenti nota come Città Murata, i cui principali nuclei abitativi che la compongono sono posti a ridosso delle scoscese pareti nord-occidentali del rilievo.
I manufatti in ordine cronologico seguono uno sviluppo piramidale e concentrico verso il basso, al vertice è posta la parte più antica e via via verso il basso e digradanti verso l’esterno a levante, le varie sovrapposizioni identificabili negli stili delle architetture tipiche delle varie dominazioni. La Necropoli e le aree che costituiscono l’agglomerato o i castrum sono ubicati nelle zone pianeggianti della Cittadella. Fra le varie dominazioni si contano quella greca, romana, bizantina, normanna, sveva, aragonese, spagnola; ma è stata anche piazzaforte austriaca, tedesca ed inglese. Nel XI-XII fu edificato il dongione, un perimetro fortificato; nel XIII sec. l’impianto del castello svevo con cinta turrita; ill XV vede il rafforzamento con una cinta muraria con bastioni semi-cilindrici, e nel 1603 inizia la costruzione della vecchia Chiesa Madre.
Nel 1860 è teatro dell’ultima resistenza borbonica all’avanzata delle truppe garibaldine, infatti con l’avvento del Regno d’Italia la città perde la sua importanza strategico-militare e il Castello nel 1880 è declassato da piazzaforte reale a carcere giudiziario. Il castello ha uno schema iconografico molto articolato: maschio normanno a pianta quadrata e la domus sono racchiusi dalla cinta sveva rettangolare; una seconda cinta aragonese con baluardi cilindrici racchiude il complesso normanno-svevo. Una terza cinta cinquecentesca venne costruita con baluardi triangolari.
Il mastio è chiamato comunente ”Torre Seracena” sorge al culmine del castello ed è la parte più antica del complesso. La domus invece ha caratteristiche marcatamente residenziali. La cinta muraria che li racchiude segue la sommità triangolare della cresta rocciosa; quattro torri quadrate difendono gli angoli di questo recinto. La cinta muraria quattrocentesca si trova a poca distanza dalla prima. L’ultima cortina muraria fu realizzata nel cinquecento.
Programma 5 maggio 2019 Ore 10:00
Punto Espositivo: Cerimonia di consegna dei dieci pannelli multilingue segnaletici del castello, dal Presidente Lions Club Milazzo, Avv. Giovanni Siracusa e dal Dott. Massimo Tricamo, Presidente della Società Milazzese di Storia Patria, al Sindaco di Milazzo Avv. Giovanni Formica, alla presenza di rappresentanti della Regione Siciliana o della Soprintendenza.
Ore 10.30 Trasferimento al Duomo Antico
Ore 11.00 Inizio Convegno: “La Cittadella Fortificata di Milazzo tra passato e futuro”
Ore 11.15 Saluti dell’IIC Prof. Eugenio Magnano di San Lio Presidente dell’IIC Sezione Sicilia Michaela Marullo Stagno d’Alcontres Vice-presidente Nazionale IIC
Ore 11.30 ”Iconografia del castello di Milazzo” Prof. Franz Riccobono
Ore 12.00 Introduzione alla visita guidata a cura Prof. Cono Pietro Terranova, possibilità di visitare ambienti ancora non accessibili al pubblico
Ore 14.00 Visita guidata a cura del Prof. Massimo Tricomi
Provincia di Catania
Castello di Adrano (CT)
Visite guidate gratuite: sabato 11 maggio 2019
Come il vicino castello di Paternò, secondo una tradizione storiografica ampiamente consolidata, il castello di Adrano fu fondato nel terzultimo decennio del secolo XI dal Gran conte Ruggero in occasione della conquista della Sicilia occupata dai musulmani, forse sulle preesistenti strutture di una torre saracena. Il castello presenta infatti la tipica forma del donjon ovvero di torre parallelepipedale suddivisa all’interno in diversi ambienti per ciascuno dei piani, collegati in verticale da strette scale ricavate nello spessore murario.
Appartenuta ai De Parisio, nel 1185 pervenne per matrimonio a Matteo Sclafani che divenne barone di Adrano. Federico d’Aragona (Federico III come Re di Sicilia) nel 1303 nomina lo stesso Matteo Sclafani conte di Adrano. A quest’ultimo di deve probabilmente, in occasione delle proprie nozze, la costruzione della cappella all’interno del dongione. Nel secolo XVI o nel XVII alla parte basamentale del castello furono accostate quattro piccole e basse torri angolari che in qualche maniera richiamano quelle realizzate da Alfonso D’Aragona nella falsabraga del Maschio Angioino (Napoli). Originariamente isolate queste torrette furono unite nel secolo XVIII da quattro muri, quando il castello, perdute le funzioni militari e di residenza feudale, manteneva ancora quelle di carcere. Di proprietà comunale, il castello è oggi sede del museo civico, con un’importante sezione archeologica.
Apertura: 12 maggio 2019, ore 9:00-20:00
Sorto come presidio militare lungo il confine tra i Giudicati di Arborea e Cagliari, il castello di Sanluri è una delle architetture fortificate urbane più antiche ed integre della Sardegna. Le opere oggi visibili risalgono al 1355 quando il monarca Pietro IV incarica uno dei costruttori al servizio della Corona d’Aragona, Berengario Roich, di trasformare in maniero reale il fortilizio preesistente. Il castello è di proprietà privata (Conte Alberto Villasanta). In occasione delle Giornate Nazionali dei Castelli, si terranno visite guidate al sito a cura degli studenti del Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale di Cagliari, che hanno dedicato il progetto PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) allo studio del monumento. L’iniziativa prevede inoltre una conferenza di presentazione della Rete dei Castelli, spettacoli musicali, rievocazioni in costume, laboratori didattici dedicati
ai più piccoli.
Visite: sabato 11 maggio
Il Castello (XI-XIV secolo) sorge nel centro storico: si presenta a pianta quadrangolare con i lati rivolti verso i quattro punti cardinali, cortile centrale e due torri quadrilatere che sporgono ai due estremi del lato sud, Torre dei Rossi e Torre dell’Imperatrice. L’aspetto più significativo dell’intervento federiciano è costituito dal felice sincretismo tra la cultura occidentale e l’arte orientale ancora presente nella scalinata d’accesso al piano superiore, nella dentellatura dell’arco ogivale e nei raffinati intagli del trono e del camino ricostruiti dal Pantaleo nel 1909.
Il nucleo normanno è costituito dalla possente torre dei Rossi, dal nome della famiglia che vi stabiliva la propria dimora. Il paramento murario del castello è costituito da tre tipi di strutture murarie che denunciano tre diverse epoche di realizzazione: conci di pietra calcarea sulla cortina Nord e Nord-Est, bugne a bauletto in carparo rosso locale ad eccezione dei blocchi agli spigoli sulla torre dell’Imperatrice,bugne rettangolari poco sporgenti sul resto della costruzione. Fondato da Riccardo Siniscalco figlio di Drogone d’Altavilla e fratello di Roberto, su una preesistente fortezza bizantina nei primi anni del XII secolo, ampliato da Ruggero II, il castello fu ricostruito da Federico II nel 1230 al rientro dalla crociata in Terra Santa. Il maniero originariamente costituito da un atrio centrale e quattro torri angolari, di cui ne restano due denominate torre dei Rossi e torre dell’Imperatrice, fu curato in ogni particolare e riadattato al nuovo modus vivendi di Federico.
Agli inizi del XX secolo fu acquistato dal marchese Orazio De Luca Resta in condizioni di deplorevole abbandono ed affidato all’architetto Pantaleo che ne curò il tanto discusso restauro, in seguito al quale fu accusato di “aver molto restaurato e poco conservato”. A seguito di crolli e abbandono il castello è stato ulteriormente restaurato nel 1973. Attualmente proprietà del Ministero per i Beni Culturali fa parte del Polo Museale di Bari e racchiude oltre ad alcune sale espositive, l’interessante Museo Archeologico di Monte Sannace.
PROGRAMMA di visita 11 maggio 2019
Partenza da Bari alle ore 8,30 per giungere a Gioia del Colle ore 10,00 Il Castello di Gioia del Colle: restauro e valorizzazione”
Interverranno:
Mariastella Margozzi, direttrice del Polo Museale della Puglia
Angela Ciancio, direttrice del castello e del museo nazionale archeologico di Gioia del Colle
Maurizio De Vita, prof.ord.di Restauro, Università di Firenze
ore 11,00 visita guidata al castello e al museo archeologico di Gioia del Colle
ore 16,00 visita guidata del polo archeologico di Monte Sannace.
Visite guidate gratuite: 11-12 Maggio (10-13; 14-19.00)
Eretta a fusto quadrangolare è la grande torre di Barbaresco, che si affaccia alle vedute panoramiche della valle del Tanaro. La sua specificità, solo recentemente rilevata, è quella assai rara, concernente la sua esterna struttura muraria in laterizio che ne contiene un’altra preesistente, meno elevata e riempita di terra e macerie, in funzione di solido basamento. La torre è attestata
alla fine del secolo XII («castrum cum turri» in documenti del 1191 e del 1198); è oggetto di interventi nel 1222 («laboreria» ordinati dal podestà albese), dopo la vendita del feudo bar-bareschese al Comune di Alba. Essa ha base di circa 9 metri di ogni lato e mostra un’interessante disposizione di buche pontaie, che passano da allineamenti di 3 (nel settore di basamento) a 4 e 5 (alla sommità). Vi si scorge ancora qualche tratto residuo dell’aggettante cornice di coronamento a dente di sega. Le 12 Torri del progetto Turris comprendono un circuito di circa 199 km – 4
ore e 34 minuti di auto che oltre a Barbaresco sono dislocate nei siti di Santo Stefano, Corneliano d’Alba, Santa Vittoria d’Alba.
Locandine e programmi edizioni precedenti:
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