L’elenco riporta, secondo l’ordine cronologico con cui sono state effettuate, le visite di studio organizzate dalla Sezione Lombardia tra la primavera del 1978 e l’autunno del 2000. A ogni itinerario è attribuito un numero, che è lo stesso che contrassegna la tavola dell’itinerario corrispondente. Per ogni visita sono inoltre riportati in sequenza i monumenti visitati, la provincia, l’epoca, la tipologia a cui ascriverli.
Nella consultazione occorre tener presenti alcune avvertenze, che riportiamo qui di seguito.
Può succedere, seppur molto raramente, che alcuni itinerari siano descritti in più di una tavola: in questo caso tutte le tavole riportano lo stesso numero di itinerario, così che esista sempre una corrispondenza tra numero di itinerario e tavole che descrivono l’itinerario stesso.
Le date degli itinerari del 1986 non sono corrette: in quell’anno infatti le tavole riportano la data in cui fu disegnato l’itinerario invece della data effettiva di svolgimento della visita di studio.
La sequenza con cui sono elencati i monumenti è quella con cui furono effettivamente visitati: soluzione che si è preferita all’ordine cronologico per mantenere la maggiore aderenza possibile alla realtà dell’itinerario e alla sua logica di svolgimento in base alle strade, agli orari di apertura dei monumenti, al tempo richiesto per le varie visite.
Nell’indicare il luogo in cui sorge il monumento si è utilizzato il semplice nome del comune se il monumento sorge nel centro comunale ed è l’unica presenza locale di un certo tipo, e dunque univocamente determinato e facilmente rintracciabile su questa base (castello di Cassano d’Adda, castello di Maccastorna e così via). Si è invece adottata la dizione “nome della frazione + nome del comune” (Coazzano di Vernate, Crespi d’Adda di Capriate San Gervasio) se l’edificio sorge in una frazione: si è preferita tale soluzione invece della più tradizionale “nome del comune, nome della frazione (Vernate, fraz. Coazzano, Capriate San Gervasio, fraz. Crespi d’Adda) per adeguare il repertorio alle tavole, dove appunto le località sono indicate in questo modo, e rendere quindi agevole il ritrovamento dei luoghi sulle tavole stesse. Quando nel comune oggetto della visita esistono vari monumenti dello stesso tipo si è affiancato al nome del comune il nome del monumento (Trescore Balneario – Castello della Torre; Trescore Balneario – Castello del Niardo), così da rendere univoca l’identificazione.
Tra le indicazioni provinciali compare, per i castelli del Canton Ticino, la sigla cantonale “TI” invece di quella nazionale “CH”, che sarebbe forse stata più logica, ma si sarebbe confusa con quella italiana della provincia di Chieti.
L’indicazione d’epoca segue le regole della simbologia ufficiale dell’Istituto Italiano dei Castelli: indica cioè l’epoca a cui appartiene la parte più antica tuttora conservata (o, ove non sia possibile determinare tale situazione, l’epoca in cui compare per la prima volta nei documenti il nome dell’edificio) e l’epoca a cui appartiene la parte più moderna. Non sono considerati in questo computo i restauri, salvo (come succede in alcuni casi) che essi non abbiano assunto la forma di una vera e propria riedificazione dell’edificio.